LA NOSTRA STORIA

LA NOSTRA STORIA

Dal 1932 alla Seconda Guerra Mondiale
Fondata dai fratelli Mario, Giovanni e Settimio Benza nel 1932, la ditta ebbe la propria prima sede a Sanremo in Via De Benedetti 2.
Nell'antica foto di famiglia, risalente ai primi anni 20, un giovanissimo Settimio ancora ragazzino è in piedi a sinistra, i suoi due fratelli maggiori in piedi a destra.

Quando nacque l'impresa, essa aveva come unico oggetto sociale la vendita di legna da ardere per il riscaldamento e di carbone vegetale, che veniva ampiamente utilizzato per cucinare.
Se si pensa che oggi l'azienda esporta in tutto il Mondo, ha avuto più sedi in Italia e all'estero, il magazzino registra ormai oltre 6.000 articoli codificati e i settori aziendali sono più di una dozzina, si può comprendere quante siano state le evoluzioni e le rivoluzioni in questa storia, che inizia trattando di legnami e carbone e arriva ai giorni nostri, con la necessità di 3 siti Internet compatibili per tablet e smartphone.

Il commercio di prodotti combustibili nella sede di Via De Benedetti si protrasse fino alla fine delle attività belliche, utilizzando carri a trazione animale e successivamente con l’ausilio di un camioncino a gasogeno (nelle foto) per i trasporti e le consegne.
Il largo impiego di legna da ardere, che veniva utilizzata sia dalle famiglie, quale unica risorsa per il riscaldamento delle abitazioni, sia dagli enti pubblici locali per le proprie infrastrutture quali uffici, scuole etc., imponeva approvvigionamenti di grande consistenza e il conseguente taglio di una notevole quantità di alberi, particolarmente di ulivo, ampiamente diffuso sul territorio.
Questo fenomeno coincise temporalmente con l’inizio dell’espansione delle attività floricole della zona, con la comparsa delle prime imprese pioniere del settore.
Molti agricoltori, convertendo la propria attività dalla ulivi-coltura alla floricoltura, ebbero necessità di maggiori spazi realizzati in piano sotto forma di terrazze e fasce e stipulavano pertanto contratti con la ditta per il taglio di tutte le piante site sui terreni interessati da questa nuova emergente attività.
Ciò non risultò, tuttavia, sufficiente all’approvvigionamento ed in molti casi fu necessario acquistare i terreni su cui insistevano gli alberi per poterli tagliare e produrre la legna necessaria.
Nel volgere di non molto tempo, la ditta si trovò a possedere molti terreni incolti che avevano un eccessivo costo in termini di imposte; venne perciò indotta a far dono di questi terreni alla Chiesa.

Giunta la Seconda Guerra Mondiale, l’attività continuò con le difficoltà di tipo logistico-imprenditoriali ed economiche che ben si possono immaginare.

Dal 1945 al 1963
Al termine delle attività belliche, la ripresa economica e la conseguente espansione dei consumi, resero inadatta la piccola sede di Via De Benedetti ed i fratelli decisero di acquistare un nuovo terreno in regione San Martino, sul quale edificarono un capannone ed implementarono l’attività con l’acquisto di nuove seghe, di cui una a carrello, e macchine spaccalegna.
La ricostruzione post-bellica richiedeva sempre maggiori quantità di tavole e travi per l’edilizia ed a questo scopo veniva sfruttata la sega a carrello, che tagliava non più legna di ulivo, ma tronchi più lunghi quali quelli di pino, abete e larice, provenienti in parte dalla Francia ed in parte dall’entroterra più in quota.
Inoltre, la sempre crescente richiesta di carbone minerale, e non più vegetale, indusse a vendere anche quel genere di combustibile, importandolo dalla Polonia e dal Sud-Africa, ed acquistando il carbon-coke, che era il sotto-prodotto della gassificazione del carbone per la produzione del gas cittadino.
Contemporaneamente, lo sviluppo della floricoltura aumentò la domanda di pali di castagno per la realizzazione delle serre.
Un ulteriore fondamentale articolo, legato alla coltivazione del garofano, era il così detto “bastonetto”, che serviva quale tutore per il gambo di questo fiore.
Si giunse, con la produzione dei bastonetti, ad utilizzare contemporaneamente 3 seghe a pieno regime fino a 12 ore al giorno, tutti i giorni della settimana, esclusa la domenica, utilizzando del legname proveniente dal basso Piemonte.

Dal 1963 al 1969
Nel 1963, intervenne l’opportunità di costruire, dove prima sussisteva il capannone della segheria, un edificio di civile abitazione di cinque piani, di cui 3 rimasero di proprietà della società e vennero utilizzati per la continuazione dell’attività.
La massiccia edificazione di tutta la zona circostante, tuttavia, rese incompatibile l’attività di segheria mediante le macchine a carrello sia per ragioni logistiche, quali l’impossibilità di accesso degli auto-articolati, sia per ragioni ambientali, quali la rumorosità e la polverosità dell’attività in una zona divenuta residenziale.
Questo comportò l’impossibilità della lavorazione dei grandi tronchi, ma continuò la produzione dei bastonetti e la vendita degli altri articoli per la floricoltura.
Data la richiesta provocata dalla selvaggia speculazione edilizia di quegli anni, si iniziò, quindi, ad importare il legname dall’Austria e dalla allora Cecoslovacchia e tale rimase il core business fino alla metà degli anni ’70.
Contemporaneamente, iniziando verso la metà degli anni ’60, si intuì che il disporre di un punto vendita fisico di riferimento nel centro di Sanremo, ed esattamente ai piedi del mercato dei Fiori (che allora era situato in Corso Garibaldi), avrebbe potuto essere molto interessante sia per la clientela di floricoltori sia per quella che aveva necessità di carbone e legna per il riscaldamento.
Si affittò, quindi, un locale con tali caratteristiche che era di proprietà del Comune di Sanremo, che venne utilizzato a tale scopo fino al 2004.

Dal 1969 al 1982
Nel 1969 si ebbe un cambio generazionale, con l’ingresso del figlio di Settimio (Danilo) nell’attività, il successivo pensionamento di uno dei fratelli ed il venir meno di un altro.
Nel 1971, divenuta insufficiente l’offerta di tronchi provenienti dal basso Piemonte per la produzione di pali e bastonetti, si decise di acquistare un lotto di bosco di castagni dal Comune di Ceriana.
Ancora oggi esiste lo "Stradone di Benza", realizzato da Settimio e Danilo per poter accedere al bosco.
In soli due anni si esaurirono gli alberi.
Questo legname, non potendo essere più lavorato presso la regione San Martino, dove ormai era stato edificato un intero rione, richiese l’acquisto di un nuovo terreno in zona Valle Armea.
Contemporaneamente, il pieno sviluppo della floricoltura portò il nuovo titolare ad orientare ed implementare il core business verso quella direzione, interessandosi non più soltanto alla costruzione delle serre come strutture, ma anche alla realizzazione di impianti di irrigazione e di riscaldamento nelle serre stesse, nonché alla vendita di tutti gli articoli ad esse legati, quali vetri, plastiche, teli ombreggianti, concimi etc.
Questa intuizione fu provvidenziale, poiché ben presto si registrò l’avvento di nuovi prodotti surrogati della legna e del carbone, quali i derivati del petrolio (cherosene, gas e gasolio), nonché la contrazione della domanda di articoli riguardanti l’edilizia, al termine della ricostruzione; tant’è che la maggior parte delle imprese di quei settori, precedentemente dominanti, si vide costretta a chiudere la propria attività.

Si affacciava allora, ma ancora lontana all’orizzonte, una nuova opportunità: la vendita di vasche modulari in lamiere di acciaio e la realizzazione di laghi artificiali, entrambi per il contenimento dell’acqua irrigua.
Quest’opportunità si concretizzò grazie ad un accordo con una fabbrica olandese, la Genap®, che concesse poi all’impresa l’importazione esclusiva per tutta l’Italia.
Quando nel 1978 fu installata la prima cisterna prefabbricata di acciaio per la raccolta di acqua piovana destinata all'irrigazione, nessuno avrebbe potuto pensare che quello sarebbe diventato il rapporto di collaborazione più lungo della storia aziendale.

Dal 1982 al 1992
Nel 1982, l'azienda fu tra le prime a Sanremo ad acquistare un computer, per la cifra di 17.200.000 Lire, a dimostrazione della particolare attenzione da sempre posta nel campo dell'innovazione e dell'informatizzazione.
Lo stesso anno, tutta l’attività si trasferì in un edificio di proprietà, dove si trova attualmente la sede principale, in Via Pascoli, costruito nel 1967 e fino ad allora adibito alla locazione a terzi.
La sede di San Martino venne, invece, adibita ad autorimessa ed il terreno di Valle Armea restò inutilizzato fino al 2005.
Questo trasferimento fu dovuto alle considerazioni che ora seguono.
All’inizio degli anni ’80, si cominciavano a percepire i primi segni di affanno anche nel settore floricolo, questa volta non più dovuti ad un passaggio di tipo generazionale-tecnologico, ma alla concorrenza globale.
Molti commercianti di fiori di Sanremo iniziarono ad importare garofani dal Sud-Italia e rose da Paesi stranieri, quali l’Ecuador, il Kenya, la Colombia e l’Etiopia.
Alcuni addirittura decentrarono le proprie aziende in quei Paesi ove il clima e soprattutto il costo della manodopera risultavano più favorevoli e convenienti.
La diffusione e lo sviluppo dell’aviazione civile ed i conseguenti minori costi di trasporto amplificarono il fenomeno, aggravando ulteriormente la situazione della floricoltura locale.
Tutto ciò premesso, pur mantenendo fino ai giorni nostri una piccola parte di quelle attività che risultano tutt’oggi essere storiche per l’azienda, a mano a mano si trasferì il business verso altre attività emergenti.
Il migliorato tenore di vita ed i cambiamenti sociali portarono alla nascita di una nuova classe media più abbiente.
Essa spostò il proprio lavoro nelle città ed il progressivo abbandono delle campagne fece spazio alla conversione di queste ultime in ville e in quartieri residenziali.
Tale trasformazione portò a nuovi bisogni, subito coperti dall’impresa, grazie anche ad un know-how che poteva essere facilmente convertito: dagli impianti di irrigazione in serre a quelli per i parchi ed i giardini; dalla conoscenza dei legnami alla realizzazione di strutture in legno a scopo ornamentale o ombreggiante, quali pergole e gazebo; infine, le conoscenze in materia di idraulica vennero sfruttate anche per la realizzazione di piscine prefabbricate e non, di biopiscine e di fontane.

Dal 1992 al 2007
Nel 1992 nacque la Benza S.A.S. trasformando la ditta individuale in una società in accomandita, registrata presso la “Camera di Commercio dell’industria, artigianato e agricoltura di Imperia” quale impresa commerciale, ma con un oggetto sociale molto variegato ed una lista di attività abbastanza disomogenee tra loro: legnami, floricoltura, carbone, giardini, irrigazione, terrazzi, piscine, fontane, illuminazione, serre, trasporti, servizi di manutenzione, etc.
Proprio dalla Camera di Commercio ha ricevuto il premio "fedeltà al lavoro e progresso economico" nel 2003.

Il fatto che si fornissero servizi di manutenzione, lavorazione e trasformazione dei materiali, realizzava già nei primi anni '90 effetti sinergici tra le linee di prodotto, ampliando la mission e la vision aziendali, trasformando di fatto l’impresa da commerciale ad un’azienda a più ampio raggio.
L’idea che si voleva (e si vuole) dare al cliente finale è, appunto, quella di poter consegnare in un unico blocco, tuttavia con competenza decennale in ogni singolo settore, tutto quel che riguarda il verde o l’acqua.
Nei decenni, si sono affiancati a quelli storici, infatti, prodotti tra i più svariati, sino a stivare nel magazzino di Via Pascoli più di 6.000 articoli codificati.
Sennonché, a metà degli anni ’90, il mercato dei fiori di Sanremo si trasferì nella nuova sede di Valle Armea, all’uopo edificata e, conseguentemente, il negozio di Corso Garibaldi vide sfumare a mano a mano la propria funzione, ma continuò la vendita dei prodotti dedicati al giardinaggio fino al 2004.

Nel 2005, venne ripristinato il terreno di Valle Armea, tornato utile grazie alla realizzazione di una nuova superstrada, l'Aurelia Bis, che lo collega mediante più gallerie proprio alla sede centrale.
Oggi è un deposito di materiali di grandi volumi su pallet, quali le lamiere dei silos d'acciaio, i bancali di legname e terricci, i grandi rotoli di tubazioni per gli impianti antincendio e di irrigazione.

Sempre nel 2005, l'azienda realizzò una tra le più grandi opere di impermeabilizzazione mai eseguite: un lago artificiale di circa 15.000 metri quadrati in Sardegna, dando il via definitivo a un nuovo emergente business.
Il settore, oggi tra i più importanti per la ditta, è quello dello stoccaggio dell'acqua, mediante la realizzazione di invasi artificiali, grandi laghi ornamentali, bacini idrici di raccolta delle acque meteoriche, riserve idriche antincendio, dunque non più soltanto impiegando le vasche prefabbricate fuori terra, ma anche per mezzo di lagunaggi scavati nel terreno, che permettono l'accumulo di enormi volumetrie d'acqua.
Pochi anni dopo, con l'espansione del mercato su Internet, si ampliò la distribuzione di questi prodotti (teli impermeabili in PVC, EPDM, polietilene, polipropilene) al giardinaggio hobbystico, dedicando ampio spazio anche ai piccoli laghetti artificiali da giardino, per i pesci (carpe koi), le tartarughe, i cani etc.

In concomitanza con la cessione del negozio di Via Garibaldi (trasferitosi per alcuni anni sul solettone di Piazza Colombo, dove fu poi sostituito da un venditore di kebab), la ditta estese la propria area di competenza, trasferendo il punto vendita ad Alassio, nella limitrofa provincia di Savona.
A questo scopo, già nel 2004 fu costituita una nuova società a responsabilità limitata, la Benza S.R.L., legalmente indipendente dalla prima, ma di fatto dipendente dalla base operativa sotto tutti i punti di vista, quali l’approvvigionamento dei materiali, le consulenze, la gestione del personale e del magazzino e le relazioni con la clientela.
Il fatturato raddoppiò tra il 2006 ed il 2007: un camion partiva da Sanremo alla volta di Alassio almeno una volta alla settimana.
Nel 2008, però, il negozio “fisico” di Alassio venne chiuso, soprattutto perché non aveva più senso seguitare a sostenere ingenti spese per l’affitto, una volta acquisita la clientela (quale, per esempio, il Comune di Alassio stesso, per il quale venne realizzata nel 2005 una grande fontana presso l’uscita dell’Aurelia Bis).
La nuova società, infatti, continuò ad esistere, ma stava iniziando a guardare ad Ovest, verso il Sud della Francia, ricca di grandi ville, parchi e giardini.
Tutto ciò avvenne prima della crisi economica.

Dal 2008 al 2021
Dal 2008 in poi, tutto lo sviluppo ottenuto sino a quel momento avrebbe dovuto far fronte ad una nuova minaccia che arrivava inarrestabile dagli Stati Uniti: la ben nota crisi finanziaria ed economica globale.
Per l'ennesima volta, si rese necessario un cambio di strategia.
Così come successo in gran parte d'Italia per le imprese che riuscirono a non crollare a causa della recessione, il nuovo sbocco fu trovato grazie al mercato Internet e al commercio con l'estero, comunque non senza molte difficoltà logistiche e concorrenziali.
Fu provvidenziale l'entrata nel mondo del lavoro del figlio del titolare (Davide), che fresco di una prima laurea in economia con una tesi proprio sull'Internet Marketing, concretizzò l'ampliamento delle vendite a livello nazionale, soprattutto grazie allo sviluppo di nuovi prodotti Genap per lo stoccaggio dell'acqua e la creazione di riserve idriche.
Poco dopo aver visto la luce, il sito web fu citato in una conferenza Microsoft quale primo esempio in Italia (e tra i primi al mondo) di asp .net dynamic data: la gestione in tempo reale delle esistenze di magazzino online, grazie ad una nuova tecnologia appena implementata dal colosso americano.
Ma ancora non bastava.
La società che era nata per gestire il negozio di Alassio, mutò radicalmente: spostò i propri uffici a Roquebrune Cap-Martin e, grazie anche alle sinergie derivanti da una joint-venture con altre aziende che si occupavano di edilizia, riuscì nell'intento che si prefiggeva da anni: poter gestire in toto una villa, non solo più curandone il parco esterno, ma anche occupandosi di ristrutturazioni e interni.
Venne così alla luce la prima succursale estera, la Benza S.A.R.L., con partita IVA francese.
Nacque allora quello che oggi è chiamato "il Gruppo Benza": un gruppo di società con obiettivi sempre più eterogenei, ma sempre facenti capo alla sede principale di Via Pascoli, nel frattempo ampliatasi grazie alla costruzione di un nuovo edificio su due piani, a fianco a quello già esistente.
Le gravi perdite subite nei settori dell'agricoltura e nel mercato dei grossisti di prodotti per il giardinaggio, furono compensate dall'incremento delle richieste che pervenivano dalle visite virtuali e dall'estero.
Le vendite dei prodotti Genap in nuovi mercati quali gli impianti di biogas e le vasche antincendio, grazie anche agli incentivi statali, permisero all'azienda di salvarsi durante la peggiore crisi che fosse mai stata affrontata.
Dal 2011 l'azienda iniziò a produrre energia pulita grazie ai pannelli solari installati sul tetto del caseggiato di Via Pascoli.

Nel 2013 venne aperto un nuovo punto vendita a Taggia, in via del Piano 106, all'interno di un centro commerciale, insieme con un negozio di prodotti tecnologici e di mobili.
L'esperimento terminò a breve nel 2015, quando, dopo una serie di vicessitudini, il contratto di affitto scadde e si decise così di tornare ad avere un unico punto di riferimento per la provincia di Imperia, approfittando del trasloco per una completa ri-modernizzazione dello show-room del piano terra.
Gli uffici vennero così trasferiti nell'edificio di nuova costruzione, in via Pascoli 161, proprio a fianco allo showroom.
In Francia, invece, gli uffici cambiarono sede, da Roquebrune a Beaulieu.

Nel 2014 venne introdotta una nuova eccellente novità di grande pregio. Uno dei soci del gruppo (Pasquale Di Muccio, l'anno successivo nominato amministratore delegato della Benza SRL) inventò e brevettò il "sistema PDM" (curiosità: non significa "palm defense management" come da molti ipotizzato, si tratta soltanto dell'acronimo derivante dal nome dell'inventore): un innovativo metodo per la lotta al punteruolo rosso, il pericoloso parassita killer delle palme, reso famoso da molteplici servizi televisivi.
A seguito del grande successo ottenuto con un Convegno Internazionale al quale parteciparono anche le TV nazionali oltre che esperti da tutto il mondo fino al Sudamerica e, grazie ai riscontri positivi dei test effettuati in Riviera Ligure e in Costa Azzurra durati alcuni anni, la commercializzazione del "Kit PDM" da parte dell'azienda, in tutta Italia e anche all'estero, ebbe inizio. Dopo i brillanti risultati ottenuti nel Comune di Taggia con il metodo biologico, nel 2015 il Comune di Sanremo decise di affidare alla ditta il trattamento delle prime 50 palme ritenute più rilevanti dal punto di vista paesaggistico, quali quelle di Corso Imperatrice, Corso Trento Trieste, i giardini Bellevue e Villa Ormond.
A Settembre 2015 giunsero subito i primi risultati positivi e vennero pubblicati articoli come i seguenti: "La Stampa: Vittoria sul punteruolo Rosso", "Il Secolo XIX: Sconfitto il Punteruolo Rosso", "La Stampa: Svolta nella lotta al punteruolo rosso. Così il sistema PDM si sta rivelando vincente".
Dal 2015, la Benza S.A.S. si specializzò, invece, nella sola vendita di prodotti per lo stoccaggio dell'acqua, mentre la Benza S.R.L. continuava ad occuparsi dei settori aziendali storici.
La succursale francese Benza S.A.R.L., concentrando la propria attività nella vicina Costa Azzurra, si occupava principalmente di ristrutturazioni nel campo dell'edilizia in ville di lusso, grazie anche all'ottenimento di tutti i documenti necessari per operare su territorio francese, quale ad esempio la "famosa" assicurazione decennale.
Lo stesso anno, completati gli studi universitari in economia, entra a far parte della Benza SRL anche Fabrizio, figlio di Pasquale Di Muccio, A.D. della Benza SRL.

Nella seguente intervista, rilasciata durante l'Esposizione Internazionale delle Macchine Agricole, in pochi minuti si riassume la storia aziendale dal 1932 ai tempi nostri e vengono illustrati i principali utilizzi e vantaggi dei due prodotti di punta per lo stoccaggio dell'acqua e altri liquidi: le vasche prefabbricate in lamiere di acciaio zincato e i teli impermeabili per laghi artificiali.

Intervista a Davide Benza presso la Fiera EIMA 2014 di Bologna


Nel 2016, Danilo Benza è stato insignito del prestigioso "Premio San Romolo per l'imprenditoria" (citando le parole del sindaco): riconoscimento dedicato a chi con la propria attività ha dato lustro alla città.
Nel frattempo, il sito Internet, che 8 anni prima era stato citato in una conferenza Microsoft per l'innovazione apportata, era ormai diventato obsoleto, a causa della diffusione dei nuovi supporti informatici: i tablet e gli smartphone. Per restare sempre al passo con i tempi, 2 nuovi siti hanno visto la luce: un rinnovato www.benza.it, dedicato solo ai laghi artificiali e alle vasche prefabbricate, arricchito di una fotogallery con oltre 600 immagini, e il nuovo www.benzashop.it, dove è possibile acquistare prodotti per piscine, giardinaggio, irrigazione e pompe.
Nel 2017, in un'ottica espansiva, venne rilevato il terreno confinante con quello già di proprietà in Valle Armea, acquistato nei primi anni '70 per la lavorazione del legname, poi ripristinato con funzione di deposito di grandi volumi nel 2005.
A fine 2018, la Benza S.A.S. si è trasformata in "Benza Water Storage S.R.L." (o BWS SRL), concretizzando così la totale conversione di quella società in un'impresa dedicata esclusivamente alle riserve idriche (in inglese appunto: "Water Storage") e dando un'immagine più internazionale della stessa, viste le sempre crescenti richieste provenienti dai mercati esteri.
Nel 2019 è nato un ulteriore sito istituzionale www.benzasrl.it dedicato a "Gardening, Outdoor Living, Pool and Wellness": manutenzione delle piscine condominiali e assistenza ai bagnanti, arredamenti da esterno e per giardini, prato sintetico, sementi terricci e fertilizzanti, impianti a goccia, piscine fuori terra, pompe irroratrici, barbecue e forni, idraulica, lotta al punteruolo rosso.
Terminati gli studi in giurisprudenza, entra in società anche Marzia, sorella di Fabrizio e figlia di Pasquale Di Muccio, CEO della Benza SRL.
Nella seguente intervista, i due giovanissimi parlano di tutte le novità sviluppate in anni recenti, anche grazie al loro contributo che porta una ventata di freschezza per il futuro prosieguo delle attività.

Intervista a Marzia e Fabrizio Di Muccio


Negli anni della pandemia di Covid19 (2020 e 2021), per fortuna l'azienda riuscì a restare aperta (seppur con le dovute precauzioni e le inevitabili limitazioni) in quanto forniva, tra gli altri, servizi ritenuti essenziali, quali l'installazione di serbatoi antincendio, le riparazioni di trattori e macchine agricole, le disinfestazioni, la fornitura di legnami e combustibili, prodotti per l'agricoltura e attività di manutenzioni idrauliche.
Così alla fine del 2021, la Benza SRL acquisì la proprietà del magazzino al piano terra di Via Pascoli, smantellando i vecchi uffici per rinnovare i locali con l'esposizione di Jacuzzi e piscine fuori terra prefabbricate, arredamento da esterno di lusso, tavoli e sdraio per piscine e stabilimenti balneari, sedie da giardino, ombrelloni, gazebo in legno e pergole in alluminio.

Nel 2022 la ditta Benza ha compiuto 90 anni
(Sanremo, 11/06/2022) Nella foto: i due soci storici della Benza SRL: Pasquale Di Muccio (a destra) e Danilo Benza (a sinistra), immortalati dai fotografi la sera del party.
Per festeggiare 90 anni di attività, sono stati organizzati un torneo di Golf (la seconda edizione della Benza Cup) e un gran galà con oltre 150 invitati, ospiti internazionali e personaggi noti dello sport e dello spettacolo, con premiazioni presso il Golf Club degli Ulivi di Sanremo (che caso vuole, compiva 90 anni come l'azienda).
Come riportato nell'articolo di Sanremonews, "sono stati premiati: Jarno Trulli, ex pilota di Formula 1 e ora produttore di vini e Marco Rossi, tre volte campione del mondo Enduro. La serata è stata presentata da Claudia Peroni, volto noto di Mediaset mentre, nel pomeriggio alla gara di golf c’era anche l’ex giocatore del Milan, Marco Simone."
Qui il download dell'articolo completo, in formato PDF, con tutte le foto dell'evento.